Normativa di riferimento
Negli ultimi anni l’attenzione verso il trattamento dell’aria, è
andata crescendo sempre di più, sia per quanto riguarda il
raggiungimento delle migliori condizioni di comfort all’interno di
locali chiusi sia per l’abbinamento impianto radiante-deumidifi-
cazione nel funzionamento in raffrescamento.
Nel tempo sono quindi state emesse dal legislatore diverse
norme e a questo proposito ne citiamo alcune alle quali è
necessario fare riferimento durante la progettazione:
•
UNI EN ISO 7730 con essa il legislatore ha voluto fornire
i metodi per la previsione delle sensazioni termiche ed il
grado di disagio delle persone esposte ad ambienti chiusi
nei quali si cerca di raggiungere il benessere termico.
•
UNI EN 1264-3 in riferimento agli impianti radianti in raf-
frescamento sottolinea l’importanza della relazione che
esiste tra la temperatura interna dei locali e la temperatura
di rugiada dell’aria.
•
UNI EN 10339 la norma, attualmente ancora in vigore, ma
in fase di revisione, fornisce principalmente indicazioni
per la classificazione, e la definizione dei requisiti minimi
degli impianti e dei valori delle grandezze di riferimento
durante il loro funzionamento. Viene applicata agli impianti
aeraulici destinati al benessere delle persone, installati in
edifici chiusi.
•
UNI EN 15251:2008 specifica quali sono i criteri di pro-
gettazione dell'ambiente interno e per la valutazione della
prestazione energetica dell'edificio, in relazione alla qualità
dell'aria interna, all'ambiente termico, all'illuminazione e
all'acustica.
UNI EN ISO 7730:2006 Ergonomia degli ambienti termici
Lo scopo di questa norma è quello di fornire dei metodi per
prevedere la sensazione termica globale ed il grado di disagio
(insoddisfazione termica) delle persone esposte ad ambienti
termici moderati (temperature interne ai locali < 26°C).
In particolare, riguardo all’umidità, essa specifica che è l’umidità
assoluta, espressa come pressione di vapore d’acqua nell’a-
ria, ad influenzare lo scambio termico evaporativo della pelle,
influendo così sul benessere termico globale del corpo.
Tuttavia, per ambienti moderati e per livelli di attività moderate
(<2 met) tale influenza è piuttosto limitata, con un modesto
impatto sulla sensazione termica. Infatti, un incremento del 10%
dell’umidita relativa dà tipicamente la medesima sensazione di
caldo di un incremento di 0,3°C della temperatura operativa.
È per temperature superiori ai 26°C e/o attività più elevate che,
invece, l’influenza dell’umidità è superiore, in particolare in
situazioni con repentini cambi di temperatura operativa..
UNI EN 1264-3:2009 Sistemi radianti alimentati ad
acqua per il riscaldamento e il raffrescamento integrati
nelle strutture
Facendo riferimento in particolare agli impianti radianti in raf-
frescamento, nella parte 3 della norma si cita la relazione tra
la temperatura interna dei locali e la temperatura di rugiada
dell’aria affermando che il sistema di raffrescamento deve ope-
rare in un intervallo di temperature che rimangono sempre al di
sopra del punto di rugiada.
La norma considera come valori di esempio:
•
una temperatura interna ai locali di 26°C;
•
una temperatura di rugiada dell’aria pari a 18°C;
per qualsiasi altra condizione climatica è necessario che il
progettista verifichi qual è il punto di rugiada e l’intervallo di
temperature al di sopra delle quali è necessario far funzionare
il sistema radiante al fine di evitare il fenomeno della condensa
sulle superfici radianti.
www.wavin.it
Trattamento dell'aria Guida Prodotto
9