COSA È
La resistenza al gelo è la caratteristica che alcune tipologie di piastrelle ceramiche possiedono di resistere all’azione del gelo in ambienti
umidi ed a temperature inferiore a 0 °C.
Il meccanismo di azione del gelo prevede due stadi distinti:
- il primo stadio è rappresentato dalla penetrazione di acqua proveniente dall’ambiente all’interno dei pori delle piastrelle:
• acqua meteorica, nel caso di piastrelle posate all’esterno;
• acqua di lavaggio o di processo, nel caso di piastrelle posate in ambienti interni particolari, quali celle frigorifere;
- il secondo stadio consiste nella solidificazione di tale acqua all’interno dei pori stessi.
Il passaggio da acqua a ghiaccio comporta un aumento di volume, per la minore densità che il ghiaccio possiede rispetto all’acqua: le
porosità, quando l’acqua in esse contenute gela, sono sottoposte, ad una rilevante sollecitazione meccanica, che può portare all’innesco
di fessurazioni ed al distacco di porzioni di materiale. L’azione del gelo può dunque provocare la comparsa, sulle piastrelle non resistenti,
di fratture e sfogliature abbastanza tipiche, il più delle volte di tipo concoide.
PERCHÉ E QUANDO SI MISURA
La resistenza al gelo di un materiale è influenzata e determinata da due parametri:
- dalla presenza e dalla quantità di pori, quindi dalla possibilità che l’acqua penetri all’interno del materiale;
- dalla forma e dalle dimensioni di questi pori, cui è riconducibile la possibilità, legata ad un più o meno completo riempimento dei pori
stessi, che l’acqua abbia a disposizione dello spazio per espandersi nel corso della solidificazione, ciò che determina il livello dello stato
tensionale indotto.
Esiste dunque una certa correlazione fra resistenza al gelo ed assorbimento d’acqua, nel senso che quanto più basso è l’assorbimento
d’acqua, tanto più elevata è la probabilità che il materiale sia resistente al gelo, in quanto più difficile è la penetrazione dell’acqua stessa
all’interno del materiale.