2.14. Progettazione: Criteri generali

Nell’approccio alla progettazione di un impianto di scarico acque

reflue è bene tenere sempre in considerazione i requisiti necessari

per il suo buon funzionamento.

Garantire una capacità di scarico relazionata alla massima

portata di acque reflue (diametri appropriati e percorsi senza

impedimenti).

Permettere il normale deflusso delle acque verso la fognatura,

evitando depositi di residui e facilitando l’azione autopulente

dell’acqua sulle pareti interne del sistema (pendenze e diametri

appropriati).

Evitare sovradimensionamenti (un diametro eccessivo può faci-

litare la formazione di depositi ed occlusioni).

Impedire il flusso incrociato tra i diversi apparecchi utiliz-

zatori (per le diramazioni di scarico, esistono ancora oggi, in

commercio, alcuni “componenti speciali” o “collettori di

raccolta” che prevedono l’innesto di diversi scarichi provenienti

anche da direzioni opposte).

Mantenere sotto controllo le variazioni di pressione dell’aria

nelle tubazioni (corretto sistema di ventilazione).

Impedire lo svuotamento dei sifoni e la conseguente fuoriuscita

di aria maleodorante e malsana verso gli ambienti abitati

(corretto sistema di ventilazione e lunghezza appropriata delle

diramazioni).

Limitare la formazione di schiume e la loro risalita verso gli

apparecchi utilizzatori (disassamenti delle colonne ridotti al

minimo indispensabile ed assenza di allacciamenti nelle zone a

rischio).

Tener conto delle condizioni climatiche esterne, proteggendo

eventuali punti critici dal gelo (sfiati sopra la copertura, valvole di

aerazione attestate verso l’esterno, colonne in cavedi ventilati,

collettori negli scantinati, ecc...).

Prevedere componenti e materiali conformi agli standard

europei (sifoni con corretta profondità di tenuta idraulica, tuba-

zioni con diametri di uso corrente, ecc...), nonché con un’ade-

guata resistenza chimica (non dimentichiamo che le acque

reflue possono contenere anche sostanze altamente corrosive).

Garantire un’adeguata resistenza strutturale del sistema (punti

di ancoraggio, accorgimenti per consentire le eventuali dilata-

zioni termiche, ecc...).

Evitare perdite (prodotti certificati, saldature e guarnizioni

perfettamente a tenuta, sia all’acqua che ai gas).

Evitare riflussi verso gli ambienti abitati (eventuale ricorso a

stazioni di pompaggio acque reflue, al servizio di apparecchi

utilizzatori posizionati sotto il piano della fognatura stradale,

munite di circuiti antiriflusso o dispositivi di non ritorno).

Evitare la propagazione del fuoco (appositi collari antincendio

per gli attraversamenti di strutture che devono avere una deter-

minata resistenza al fuoco).

Limitare al massimo la propagazione del rumore alle strutture

dell’edificio e agli ambienti abitati (insonorizzazione delle tuba-

zioni, isolamento acustico dei cavedi contenenti le colonne di

scarico, disaccoppiamenti tra il sistema e le strutture murarie,

ecc...).

Facilitare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

(posizionamento sfiati e valvole di aerazione in punti accessibili,

predisposizione di appositi raccordi di ispezione, in numero e

dimensioni sufficienti per permettere eventuali operazioni di

spurgo con apposite sonde).

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