2.12. Collettore di scarico

Il collettore di scarico è composto da tubazioni orizzontali che

raccolgono le acque di scarico provenienti da una o pi

ù colonne,

per convogliarle all’esterno dell’edificio verso la rete fognaria. Tale

tubazione è generalmente installata a vista (a soffitto dei piani inter-

rati) oppure interrata.

Il percorso delle tubazioni deve essere il pi

ù rettilineo possibile e

gli spostamenti devono essere eseguiti ad ampio raggio evitando

angoli di 90°.

Cambiamenti di diametro possono essere realizzati tramite ridu-

zioni eccentriche, tenendo presente che l‘asse a cui fare riferi-

mento è sempre la generatrice superiore delle tubazioni. In questa

maniera le riduzioni non ostacolano il normale deflusso delle acque

e contribuiscono a garantire un‘adeguata pendenza del tratto di

tubazione interessato.

2.13. Ispezioni

Per la pulizia della rete di scarico è buona norma posizionare ad

ogni base di colonna e in zone accessibili all’operatore un’ispe-

zione.

Le ispezioni sono raccordi a tenuta stagna con possibilità, in caso

di necessità, di essere aperti per favorire l’accesso alla rimozione

di eventuali blocchi.

Il diametro dell’ispezione deve essere uguale a quello del tubo

fino al diam. 110 mm. Per i tubi con diametri maggiori l’ispezione

mantiene un’apertura di 110 mm.

Il diametro può essere uguale o superiore a quello delle colonne

di scarico.

Le pendenze consigliate sono comprese tra 0,5% e 5%. In ogni

caso, dato che i collettori sono generalmente la parte dell‘impianto

con maggiore sviluppo lineare, è preferibile adottare una pendenza

ottimale del 2%, in maniera da facilitare l’azione autopulente del

flusso.

Questa minima pendenza serve a garantire una velocità del flusso

di scarico di almeno 0,5 mt/sec, in maniera da evitare la separa-

zione tra la parte liquida e quella solida con conseguente deposito

di quest‘ultima.

I raccordi di ispezione devono essere installati nelle seguenti posizioni:

ad ogni cambio di direzione con angolo superiore a 45°;

alla base di ogni colonna;

ad ogni confluenza di due o più diramazioni;

ogni 15 metri di percorso lineare;

al termine della rete interna di scarico mediante un sifone ispe-

zionabile denominato sifone Firenze

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