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Sistemi di Scarico Catalogo tecnico

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Innesto nel collettore di scarico: quando si hanno più colonne

che si innestano nello stesso collettore di scarico, anche in questo

caso dev’essere adottata la conformazione ottimale per ciascun

piede di colonna. Gli obiettivi da tenere in considerazione sono

sempre gli stessi: favorire il normale deflusso dell’acqua (cercando

di evitare scorrimenti contrari), cercare di limitare l’onda di ritorno

pressione e ridurre al minimo la rumorosit

à. Nell’esaminare gli

esempi seguenti bisogna anche tenere in considerazione che

esiste una distanza minima (*) da rispettare tra un innesto e quello

adiacente. Tale distanza dipende dall’altezza della colonna e dal

tipo di ventilazione, ma comunque non può mai essere inferiore ad

una lunghezza pari a 10 volte il diametro.

Caso A) – L’innesto di una colonna in un tratto intermedio di un

collettore di scarico è realizzato con una curva a 45°, un tratto

rettilineo di lunghezza pari a due diametri ed una braga a 45°.

Con questi accorgimenti si riesce a centrare tutti e tre gli obiettivi

sopra menzionati.

Caso B) – L’innesto è realizzato con una semplice braga a

squadra. Questa soluzione è assolutamente da evitare, non

riuscendo a limitare nessuno dei tre possibili inconvenienti:

deflusso contrario, chiusura immediata della sezione del tubo con

aumento dell’onda di rimbalzo pressione, estrema rumorosità.

Caso C) – Il collettore di scarico inizia con il piede di colonna. La

soluzione ottimale è rappresentata dall’utilizzo di due curve a 45°

e un tratto rettilineo interposto di lunghezza pari ad almeno due

diametri.

In caso di spazio limitato, si possono installare due curve a 45°

(tenendo presente che non è la soluzione ottimale).

Formazione di schiume: le deviazioni di colonna, il piede di

colonna e l’innesto nel collettore di scarico, sono esattamente le

zone dell’impianto dove è più probabile la formazione di schiume.

In queste zone il flusso impatta con le pareti delle tubazioni,

generando la chiusura parziale o totale della sezione. Se l’acqua

contiene sostanze detergenti (si pensi a tutti i prodotti che utiliz-

ziamo per pulizie domestiche, igiene personale, lavaggio indu-

menti, lavaggio stoviglie, ecc...), il flusso turbolento determina la

formazione di schiume. Queste ultime, hanno la tendenza a risalire

la colonna per penetrare nelle diramazioni di scarico più vicine. In

casi estremi sono possibili rigurgiti di schiuma attraverso i sifoni

degli apparecchi utilizzatori. Questo è un ulteriore motivo, oltre

all’onda di rimbalzo pressione, per cui bisogna evitare l’innesto

diretto di una diramazione di scarico nelle vicinanze di queste zone

a rischio.