L’acqua, per sua composizione molecolare,
può essere veicolo di numerose sostanze che
incontra lungo il proprio percorso. Questo
principio naturale, alla base dei processi che si
instaurano sul nostro pianeta, può avere oggi
anche un effetto nocivo sugli esseri viventi in
generale, in quanto l’acqua trasporta con sé
anche tutte le sostanze inquinanti frutto
dell’attività antropiche. Per tale ragione, prima
di destinare l’acqua al consumo umano, tali
sostanze devono essere rimosse. Per fare
questo si utilizzano degli appositi filtri dotati di
fori di varia grandezza (espressa in micron). Minore è la dimensione di tali fori maggiori saranno le sostanze
che possono essere trattenute e maggiore sarà quindi l’efficacia del processo di filtrazione. In particolare:
con un filtro composito oppure da più filtri disposti in serie. Tali filtri, su cui rimangono depositate le
sostanze che hanno dimensioni maggiori dei fori, si sporcano nel tempo e vanno sostituiti per renderli
efficienti e per evitare che lo sporco possa favorire la proliferazione batterica. La filtrazione in genere
avviene attraverso l’utilizzo di carboni attivi il cui grado di filtrazione è di 0,5 - 5 micron. Con questo metodo
è possibile eliminare dall’acqua tutti gli elementi grossolani, come i sedimenti e i composti organici, il cloro
e i suoi sottoprodotti, rendendone migliore l’odore ed il sapore. Restano inalterate tutte le altre
caratteristiche e sostanze disciolte nell’acqua. La microfiltrazione è adatta per trattare un’acqua già di
buona qualità in quanto non interviene sulla stragrande maggioranza delle sostanze chimiche disciolte.
realizzato con un sistema di filtri e membrane disposti in serie. Tali filtri, su cui rimangono depositate le
sostanze che hanno dimensioni maggiori dei fori, si sporcano nel tempo e vanno sostituiti per renderli
efficienti e per evitare che lo sporco possa favorire la proliferazione batterica. La filtrazione avviene
attraverso un primo filtro a carboni attivi, in grado di rimuovere elementi grossolani, come i sedimenti e i
composti organici, il cloro e i suoi sottoprodotti, rendendo migliore l’odore ed il gusto dell’acqua, a cui si
associa un filtro a membrana con fori di dimensioni di 0,01 - 0,1 micron. Grazie a tale membrana vengono
eliminati i batteri, i virus, i pesticidi e le proteine mentre non viene in alcun modo modificato il residuo fisso.
Per tali ragioni l’ultrafiltrazione è un metodo di trattamento pi
ù efficiente della microfiltrazione, quindi più
adatto ai casi in cui sia maggiormente compromessa la composizione dell’acqua da trattare.
diverso dai precedenti, in quanto l’osmosi non filtra l’acqua ma la separa dalle sostanze in essa disciolte
attraverso l’utilizzo delle membrane osmotiche. Prima di tali membrane
è sempre necessaria una pre-
filtrazione per eliminare le sostanze grossolane al fine di preservare l’efficienza delle membrane stesse ed
evitare che si possano danneggiare a contatto con alcuni componenti chimici (es. cloro). La dimensione dei
fori presenti sulle membrane osmotiche è di 0,001 micron. Tali fori possono essere attraversati quasi
esclusivamente dalle molecole dell’acqua, la quale di fatto viene quindi separata da tutto il resto. Non tutta
l’acqua che arriva alla membrana la oltrepassa. Una parte (circa 2/3 dell’acqua in ingresso) viene utilizzata
per lavare via dalla membrana le sostanze che sono state separate e quindi viene poi convogliata ad uno
scarico. Per tale ragione le membrane non si saturano e possono durare molti anni. L’acqua in uscita è
estremamente leggera e pura avendo rimosso in gran parte anche i sali minerali in essa disciolti.
Microfiltrazione
Ultrafiltrazione
Osmosi
Sali minerali
Metalli pesanti
Virus e proteine
Macromolecole
Cloro e olio
Sedimenti
Batterio E.Coli
Altri batteri < 0,5 μ
Sali minerali
Metalli pesanti
Virus e proteine
Altri batteri < 0,5 μ
Sali minerali
Metalli pesanti
oligominerale
Acqua
(Sali minerali in bassa
concentrazione)
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