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Il prodigio del doppio

Nasce una collezione di specchi fifirmati SiciS; preziosi oggetti del desiderio

per un quotidiano ordinario che vuole essere straordinario.

Lo specchio è illusione, un dilatatore di spazi, di percezioni, è riflflesso

apparente di realtà.

Attorno allo specchio la letteratura, l’arte e la poesia - che si fanno

emozione -, hanno costruito un mondo immaginario e fantastico, soglia

irresistibile verso l’inconscio.

È ciò che sta oltre la lucente e abbagliante - quanto liquida - superfificie

argentea nella quale si palesa il nostro volto. Attraverso lo specchio ci

s’interroga sulla nostra identità, ci si prepara a indossare la maschera che

celerà il nostro ‘sentire’ per le strade e negli incontri.

E dalla stessa materia evanescente e impalpabile, il vetro, con i suoi

colori, bagliori e trasparenze, nasce l’omaggio di SiciS al ‘prodigio del

doppio’. Le tessere di mosaico, come frammenti di sogno, si compongono

in cromie e decori preziosi, segnando il confifine tra il quì e l’oltre. SiciS si

spinge, tuttavia, anche verso nuove e inedite possibilità espressive.

Ecco che disegna ‘soglie’ - o se preferite, cornici - in nobile cuoio, in carta

istoriata, in moderno plexiglass... così lo specchio si veste di bellezza.

Attrae e rapisce.

Un collezione che si compone di nomi arcani: Rajar, Linil, Macam,

Zebez... Sonorità che sembrano sortilegi di fifiaba. Da destra a sinistra, da

sinistra a destra, una lettura che svela la magia del riflflesso.

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