TINTE UNITE
/ PLAIN COLORS
ART. 200
Arlecchino Uomo
ART. 208
San Giuliano
ART. 201
Arlecchino Donna
ART. 210
Terzetto
ART. 202
Arlecchino
ART. 212
Arcobaleno
ART. 203
Giallo Siena
ART. 213
Verde de’ Lumi
ART. 204
Avoriolin
ART. 214
Grigio Venato
ART. 205
Corallo
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Il terrazzo o battuto alla veneziana è così chiamato
perché nella città lagunare ha raggiunto il massimo
sviluppo e splendore. Esso trova i propri antefatti in
Grecia, dove i pavimenti costituiti da sassi di torrente
erano disposti e cementati con calce e argilla.
In seguito questo tipo di pavimentazione fu sostituito
da varie tecniche tra cui l’opus signinum che in Italia
era realizzato con cocciopesto e calce.
I pavimenta, invece, sono fatti di calce con una tecnica
e degli ingredienti simili a quelli degli intonaci. Il pavi-
mento musivo (opus tesselatum) raggiunge la massima
perfezione verso la fine dell’Impero Romano con l’av-
vento della Cristianizzazione.
È merito degli artigiani friulani invece l’aver rivalutato la
pavimentazione ornamentale fatta di ciottoli raccolti sul
greto dei fiumi, e da loro portata a Venezia.
Nel XX secolo con l’avvento del cemento e delle mac-
chine vibro/presse e successivamente con la lavorazione
artigianale in laboratorio nasce una sorta di “prefabbri-
cazione” del terrazzo, ottimizzato in durezza ed estetica.
Tratto da “I Pavimenti alla veneziana”, di A. Crovato – Edizioni Grafì
The Venetian or beaten earth terrace takes its name from
the lagoon city where it reached its maximum development
and splendour. It finds its antecedent in Greece where the
floors made of brook stones were laid and cemented with
lime and clay.
Later this type of flooring was replaced with various other
flooring techniques among which opus signinum which in
Italy was made with shards and lime.
The coverings, on the other hand, are made of lime using
a technique and ingredients similar to plaster. Mosaic
floors (opus tesselatum) reached their absolute perfection
towards the end of the Roman Empire with the coming of
Christianization.
Credit is due to the craftsmen of Friuli for having reinvented
ornamental flooring made of pebbles collected from river
banks and brought to Venice.
In the XX century, the advent of cement and vibrating/pres-
sing machines and later artisanal laboratory work brought
forth a sort of “prefabricated” terrace optimised in hard-
ness and aesthetics.
Taken from “I Pavimenti alla Veneziana”, by A. Crovato – Edizioni Grafì
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