e alla visione di Angelo Molteni.
Il progetto di Blaser, quattro ambienti
completi realizzati da Molteni&C
Prima di loro, il classico, il mobile
in stile, ben fatto, ben disegnato,
ma no name, non firmato,
non industrializzato. I primi moderni
arrivano da tutto il mondo in Brianza
per un concorso internazionale,
la Selettiva di Cantù, nel 1955.
Progettisti e produttori, si incontrano
così. Molteni&C – allora Industria
Mobili Molteni Angelo – ne produce
i prototipi. Fondata nel 1934 da
Angelo Molteni, negli anni ’50 ha già
200 collaboratori. Non ancora vera
industria, non più bottega artigianale,
l’azienda si è già dotata delle prime
macchine che garantiscono il
controllo totale della filiera, dal tronco
al mobile. E produce in grandi numeri
letti, comodini, cassettoni, sale
da pranzo, armadi. Che cosa manca,
allora, per diventare industria di
design? Mancano loro, gli architetti
che guardano al futuro, che
disegnano le nuove forme dell’abitare.
È un progettista svizzero, Werner
Blaser, l’anticipatore. È suo il primo
prototipo di mobile “moderno”.
Nasce grazie alla Mostra/Concorso
Selettiva, indetta per riqualificare
l’immagine produttiva del distretto,
– tra cui un cassettone e un armadio –
vince il primo premio.
La giuria è prestigiosa: Gio Ponti,
presidente, con Alvar Aalto, Romano
Barocchi, Carlo De Carli e Finn Juhl.
Il progetto, basato sul principio
essenziale della giunzione semplice
a tripla forcella, è di ispirazione
Bauhaus. La modernità è in quel
giunto: “Da quest’unico sistema
di collegamento”, dice Blaser,
“si formano tipologie di mobili quali
sgabelli, sedie, poltrone, tavoli,
scaffali e armadi. Un minimo
di materiale e di costruzione (sistema)
crea un massimo di dimensioni
e di proporzioni (tipologie)”.
Nato nel 1924 a Basilea, allievo
di Alvar Aalto, studi all’Illinois Institute
of Technology di Chicago
e in Giappone, Blaser apre il suo
studio nel 1959 nella città svizzera
e lavora a lungo con Mies van der
Rohe. Il cassettone, disegnato
per la Selettiva e mai prodotto in serie,
viene proposto nella Heritage
Collection. Dopo una prima riedizione
limitata di 100 pezzi numerati, è ora
disponibile in due nuove versioni non
numerate nelle inedite finiture emien
tinto miele e frassino tinto nero.
Anni ‘50
Werner Blaser
in Giappone.
Werner Blaser
in Japan.