M&C 13

Unifor 50

th

Anniversary

Era il 1968, anno di grandi e definitivi accadimenti che hanno segnato coscienze, culture, popoli,

stili di vita e modalità di consumo. Quell’anno, diventato un nome, è tante cose, è anche l’etica

e l’estetica di 2001: Odissea nello spazio, un film di culto sull’identità dell’uomo, il ruolo della

conoscenza, dell’accesso e della tecnica. Nel pieno di quel fermento, UniFor è pronta e preparata

ad accogliere internazionalità e centralità del progetto come architravi fondativi dello sviluppo,

per trasformare le visioni degli architetti in spazi pubblici e privati, poi oggetti, infine icone.

Potere delle coincidenze. Da quell’osservatorio/laboratorio abbiamo accompagnato le evoluzioni

del lavoro nel mondo, dialogato con grandi corporation, con contractor che hanno costruito

il paesaggio contemporaneo – quello delle metropoli e quello dei compound manifatturieri che hanno

segnato la storia economica del secondo Novecento – e con gli architetti, protagonisti con le loro

intuizioni di forme e spazi che definiscono funzioni e trattengono significati. In questi cinquant’anni,

abbiamo vissuto il tempo del lavoro organizzato e del lavoro che si destruttura per allargarsi

alla sfera personale, quello delle impaginazioni rigorose dello spazio e quello dove lo spazio

definisce nuovi mondi per altre e più articolate appartenenze. Musei, teatri, biblioteche e installazioni

temporanee sono stati contesti sfidanti dove investire il capitale intellettuale e manuale di un

territorio per le sfide alte dell’innovazione tecnica, meccanica, simbolica. Abbiamo accolto il futuro

tra le mura progettate per noi da Angelo Mangiarotti e, oltre quelle stesse mura, lo abbiamo condiviso

con la filiera intelligente con cui UniFor ha sviluppato soluzioni prima che produzioni, emblema

di quel Made in Italy fatto di conoscenza formale e informale che fa del distretto della Brianza

un paradigma per il suo capitale cognitivo storico e contemporaneo. UniFor con le sue reti è stata

un mondonaperto al mondo: per qualcuno la ditta, per altri la fabbrica, la factory, l’incubatore

di sperimentazioni infinite che hanno tradotto in forme efficienti e belle, ergonomiche e identitarie,

lo slancio delle idee e l’intelligenza della funzione. Tutto è accaduto in una chimica fine che

ha combinato fiducia, visione e organizzazione, a partire da una comunità aziendale colta, precisa

e appassionata che è parte di un gruppo industriale fatto di competenza, esperienza, reputazione.

È stata una sfida del pensiero, prima che del progetto e della produzione, votata a decifrare

lo spirito del tempo per interpretare bisogni e desideri, praticare virtuose politiche di sostenibilità

ambientale, economica e sociale.

E davvero la nostra riconoscenza non sarà mai sufficiente a ricordare l’impegno ela dedizione

di chi ha garantito ingegnerizzazione e produzione, comunicazione rigorosa e incisiva, qualità

del servizio, solidità manageriale. Così, questi cinquant’anni sono il valore di una prospettiva

da vivere e raccontare. Grazie.

Piero e Carlo Molteni

di Francesca Molteni

Arte, cultura e industria si incontrano a Palazzo di Brera

per il 50° anniversario di Unifor. Per ripercorrere cinque

decenni fondamentali nella storia del design italiano,

l’azienda del Gruppo Molteni si affida a un volume,

curato da Fulvio Irace, e a un’installazione multimediale

di Ron Gilad, nel Palazzo seicentesco di via Brera

a Milano, sede di istituzioni centrali per la città –

l’Accademia di Belle Arti, la Pinacoteca di Brera e la

Biblioteca Braidense. “Una vocazione per l’architettura”

è il libro edito da Skira, con il progetto grafico

di Pierluigi Cerri, che attinge all’archivio inedito di Unifor

per raccontare una vocazione specifica: il progetto

di un interior landscape che traduce in realtà indicazioni

ed esigenze dei committenti e degli architetti

contemporanei. UniFor nasce da una storia familiare,

da un’idea di comunità ma anche da un capitale umano

di tecnici, architetti, designer, grafici, fotografi, artigiani

specializzati di straordinaria lungimiranza, abilità,

competenza e creatività che ha permesso all’azienda

di affermarsi come sinonimo di eleganza, affidabilità

e innovazione in tutto ciò che attiene alla definizione

del Bürolandschaft nella seconda età della macchina.

La storia comincia a Turate, dove Angelo Mangiarotti

progetta negli anni ‘70 il primo nucleo dell’headquarter

e dello stabilimento produttivo, in progressivo

ampliamento con le crescenti fortune dell’impresa:

una fabbrica-modello, dove la verticalizzazione delle

funzioni consente di mantenere interna la produzione,

con un’attenzione ossessiva alla qualità.

La sede, con la sua classica semplicità, diventa

un manifesto vivente dello spirito d’impresa.

Dopo l’avvio degli anni ‘70, i decenni successivi saranno

decisivi: le grandi commesse all’estero si accompagnano

alla collaborazione con le grandi firme dell’architettura.

Il libro articola la peculiarità di UniFor, mettendone

in risalto l’assoluta singolarità del metodo di lavoro.

Ne ricostruisce l’identità attraverso alcuni momenti

esemplari, dalla collaborazione con autori privilegiati –

Installazione

9–14 Aprile 2019

Palazzo di Brera

via Brera 28,

Milano

lunedì – sabato

10.00 – 21.00

domenica

10.00 – 19.00

martedì 9 aprile

Cocktail Party

18.00 – 22.00

come Michele De Lucchi, Foster + Partners,

Jean Nouvel, Renzo Piano, Aldo Rossi, Álvaro Siza,

per citarne alcuni – alla strategia di comunicazione,

con la grafica di Pierluigi Cerri come strumento di

unificazione del messaggio attraverso l’immagine

coordinata e il sistema espositivo – dagli showroom

agli stand fieristici – che esemplifica, nella

tridimensionalità dello spazio, i concetti dell’ordine,

della misura, dell’eleganza funzionale, dell’innovazione.

Per raccontare i valori dell’impresa, e la sua eredità nella

storia del design, Ron Gilad costruisce con ironia il suo

omaggio ai 50 anni di Unifor intorno al volume curato

da Fulvio Irace, e in relazione alla sede che ospita

l’installazione multimediale, con la sua centralità culturale

e sociale nella vita della città. Tre gli elementi che la

caratterizzano: il libro – riprodotto in forma di gigantesca

scultura al centro del Cortile d’Onore, di fronte

alla statua di Napoleone, fusa in bronzo su modello

di Antonio Canova, con un’animazione video che ne

riproduce le pagine, sfogliate da Giuseppina Bonaparte;

L’Ultima Cena, un’installazione nella Sala Napoleonica,

presenta alcuni prodotti UniFor – come il sistema

DCA di David Chipperfield e il tavolo Elements03

di Foster&Partners – animati da una performance

live degli studenti di teatro dell’Accademia di Brera,

ispirata al celebre affresco di Leonardo; Touchdown,

il terzo progetto di cui si compone l’omaggio,

presenta il nuovo prodotto disegnato da Studio Klass,

nella Sala della Passione, con la proiezione

di un’animazione che ne mostra le potenzialità,

in un ambiente sonoro realizzato dagli studenti

del master di sound design dell’Accademia di Brera.

“Trovo molte similitudini, di fatto, nel mettere

in relazione le abilità tecniche, la capacità di

ingegnerizzazione e l’artigianalità raffinata

di un’industria come UniFor, con le potenzialità

intellettuali e creative di un artista o di un performer.

La passione è la chiave”, racconta Ron Gilad.

#UniFor50

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A Commitment

Una vocazione

to Architecture

per l’architettura

Fulvio Irace