Organic, 2022

FABRICE

HYBER

Fabrice Hyber arricchisce la collezione di CARTEdition con

un’opera iconica, densa di concetti cardine della sua ricerca.

Hyber raffigura sulla parete il ciclo della vita in cui la natura e

l’uomo fanno parte dello stesso biotopo.

Affascinato dall’osservazione sul campo e da studi legati alla

biologia e alle scienze applicate, Fabrice Hyber considera i

fenomeni naturali fonte di ispirazione oltre che di appren-

dimento. Lo dimostra la sua casa in Vandea in cui negli anni

Hyber è riuscito a modificare il paesaggio circostante attraver-

so la semina di migliaia di alberi che hanno dato origine ad un

bosco rigoglioso.

La semina al posto della piantagione, l’artista crede in questo

atto duraturo, profondo e che dà vita a piante più forti e

integrate nell’habitat, un concetto che più essere traslato in

ambito sociale e culturale.

La carta da parati “Organic” è stata realizzata partendo da

un’opera dipinta su tela quasi delle stesse dimensioni.

Il soggetto raffigurato comprende un grande albero a cui l’uo-

mo è collegato tramite il cordone ombelicale, Madre Natura

che ci nutre e che dà la vita, potenza generatrice dalla quale

non possiamo prescindere.

Sullo sfondo il ciclo del giorno e delle stagioni che scandisce

il decorso del tempo e la crescita. Compaiono alcune parole,

spesso l’artista si avvale della scrittura all’interno delle sue

opere - sono dei codici, dei messaggi, che ci guidano all’in-

terno delle sue raffigurazioni, un viaggio all’interno della sua

mente che molto spesso si traduce in realtà.

La sensibilità e le intuizioni dell’artista infatti anticipano

all’interno dei suoi dipinti fenomeni che con il tempo emer-

gono nella realtà come delle rivelazioni.

Fabrice Hyber (Luçon - Vandea, 1961) fonda la sua arte su

una poetica della mutazione e del continuo divenire. Nella sua

opera, video, immagini, performance diventano punti di con-

tatto tra Arte, Scienza e Impresa. Eletto nel 2018 membro de

l’Académie des beaux-arts de l’Institut de France, Leone d’O-

ro alla Biennale di Venezia nel 1997, Hyber è uno degli artisti

più influenti della sua generazione. Nel 1998 inizia il progetto

Seed a forest, la creazione di un bosco in Vandea; dal 2012

al 2020 Les réalisateurs, una scuola fra pratiche artistiche e

economiche con sede a Nantes, Paris, Rabat, Athen, Tel Aviv.

Molti i progetti permanenti nel mondo e le mostre personali in

importanti musei e gallerie internazionali.

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Fabrice Hyber (Luçon - Vendée, 1961) bases his art on a

poetics of mutation and continuous becoming. In his work,

videos, images, performances become points of contact

between Art, Science and Enterprise. Elected in 2018 as

a member of the Académie des beaux-arts de l’Institut de

France, Leone d’Oro at the Venice Biennale in 1997, Hyber is

one of the most influential artists of his generation. In 1998

he began the “Seed a forest” project, the creation of a forest

in the Vendée; from 2012 to 2020 Les réalisateurs, a school

combining artistic and economic practices based in Nantes,

Paris, Rabat, Athen, Tel Aviv. He has many permanent projects

around the world and solo exhibitions in major museums and

international galleries.

“ Chiunque vive, si nutre degli altri e dà nutrimento agli altri”

“Whoever lives, feeds on others and feeds others”

F. Hyber

Fabrice Hyber enriches the CARTEdition collection with a represen-

tative work, dense with the concepts key to his research.

Hyber portrays on the wall the cycle of life in which nature and man

are part of the same biotope.

Captivated by field observation and studies related to biology and

applied sciences, Fabrice Hyber considers natural phenomena to be

a source of inspiration as well as of learning. He has put this into

practice at his house in the Vendée, where over the years Hyber has

managed to adapt the surrounding landscape by sowing the seeds of

thousands of trees that have given rise to a luxuriant forest.

Sowing instead of planting, the artist believes in this long-lasting,

profound act that gives birth to stronger and more integrated plants

in the habitat, a concept that can also be translated into a social and

cultural context.

The “Organic” wallpaper was created starting from a work painted

on canvas “presque” of the same size as the wallpaper.

The subject depicted includes a large tree to which man is connected

via the umbilical cord, mother nature that feeds us and gives us life, a

generating power which we cannot ignore.

In the background, the cycle of the day and of the seasons that marks

the passage of time and growth. A few words can be seen, often the ar-

tist includes writing inside his works - they are codes, messages, which

guide us inside his representations, a journey inside his mind that very

often translates into reality.

The artist’s sensitivity and intuitions in fact anticipate phenomena

within his paintings that over time emerge in reality like revelations.

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