“Vado a una mostra alla

National Gallery di Londra

e vedo alla parete un colore

OGNI LUOGO PUÒ

ESSERE VALORIZZATO

DAL COLORE.

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nato in una ciotolina sul

tavolo della mia cucina.”

Visitare i clienti a domicilio per fornire loro una

consulenza fa parte delle mansioni di Joa Studholme.

“Imparo a conoscere le tinte con cui si sentono a loro

agio, vedo quali tonalità potrebbero funzionare nel con-

testo architettonico e, cosa più importante, osservo la

luce in ogni singolo ambiente”, precisa. “Siccome le

nostre pitture sono fortemente pigmentate, cambiano

in funzione delle diverse condizioni di luminosità.”

Un altro aspetto del suo lavoro consiste nel

creare nuovi colori per la gamma Farrow & Ball, il

che si verifica mediamente ogni tre anni. Per ogni

novità aggiunta alla tavolozza di Farrow & Ball ne

viene tolta e archiviata una. Un passaggio doloroso

ma necessario, confessa. “Abbiamo sempre in as-

sortimento 132 colori. Averne di più significherebbe

disorientare.”

Alcune tonalità vengono scoperte in maniera

del tutto casuale. Nel periodo in cui lavorava a un

gruppo di fredde sfumature di grigio adatte per case

minimaliste, ebbe l’ispirazione mentre era a pesca

con la suocera. “Avevo riflettuto a lungo su quelle

Il salotto di Deans

Court fu dipinto

con l’attuale

colorazione agli

inizi del XX

secolo. La tonalità

Farrow & Ball

più prossima si

chiama “Arsenic”.