UN’OPERA ECCEZIONALE
RICHIEDE UN MATERIALE
D’ECCELLENZA.
SIN DALL’ANTICHITÀ GLI ARTISTI HANNO
CERCATO DI CONSERVARE LE PROPRIE OPERE
PER I POSTERI – CON ESITI PIÙ O MENO
RIUSCITI. LE SCULTURE IN ACCIAIO INOSSIDABILE
DI JEFF KOONS DOVREBBERO SOPRAVVIVERE
UN PAIO DI SECOLI – ANCHE SOTTO LA PIOGGIA.
OCCORRERÀ SOLO RIVERNICIARLE DI TANTO
IN TANTO.
“Un simbolo di amicizia”: bozzetto per la scultura
“Bouquet of Tulips” di Jeff Koons.
Alta dieci metri, l’opera fu destinata a Parigi.
Foto: Bouquet of Tulips, 2016 ©Jeff Koons
collabora da anni l’azienda tedesca Arnold AG di
Friedrichsdorf im Taunus. È grazie alle mani degli
artigiani impegnati presso la sede produttiva situata
nella Germania orientale, a Steinbach-Hallenberg,
che le idee di Koons si materializzano. Occorrono
settimane: a seconda della complessità della scul-
tura possono volerci fino a 10.000 ore.
Dai modelli in plastica forniti da New York
a dimensioni reali, in Turingia si ricava uno stampo
a doppia parete in cui viene colato l’acciaio liquido.
Il pezzo viene quindi rifinito e levigato con un laborioso
processo fino a ottenere una superficie assolutamente
ineccepibile. Con una lavorazione manuale e grande
sensibilità, la superficie viene lucidata a specchio.
A volte, la realizzazione di pareti a curvatura
multipla di dieci centimetri quadrati richiede oltre una
settimana di lavoro specializzato. Ultimata la finitura
a specchio della superficie in acciaio inossidabile, la
fase successiva consiste nell’applicare sul metallo
una base di fondo, cui seguono poi fino a 14 passaggi
della tonalità trasparente esattamente prescritta e
infine un trattamento con vernice protettiva ad alta
resistenza ai raggi UV.
Decisamente lontano dall’estetica del riflesso
di “Balloon Dog” e “Balloon Venus”, ma con una forza
visiva impressionante, si presenta la scultura amorfa
“Play-Doh” (1994 – 2014). Per realizzare l’opera, ispi-
rata alla pasta da modellare del figlio, a Koons sono
occorsi due decenni. Agli occhi dello scrupoloso arti-
sta i primi studi, effettuati in polietilene per via della
deformabilità termica del materiale, avevano avuto
risultati insufficienti. Auspicava infatti una superficie
capace, nella sua fragilità fatta di fenditure e crepe, di
mantenere nel grande formato l’aspetto della celebre
pasta modellabile. Come materiale per i 27 pezzi sin-
goli che compongono la scultura, Jeff Koons scelse
alla fine l’alluminio, fuso secondo due diversi processi
tradizionali. Ogni pezzo è spruzzato con speciali lacche
opache che richiamano direttamente la gamma croma-
tica originale del 1994, anno della prima bozza.
Non era ancora sparita dalle scene mondane
la “Seated Ballerina”, che Koons aveva già inserito in
agenda la sua successiva, grande opera. Per ricordare
l’attacco terroristico alla sede del settimanale satirico
francese “Charlie Hebdo”, fu prevista a Parigi l’instal-
lazione in Place de Tokyo, fra il Musée d’art moderne
e Palais de Tokyo, del gigantesco “Bouquet of Tulips”.
Nel progetto, un’opera alta oltre dieci metri realizzata
in acciaio inossidabile, bronzo e alluminio, Jeff Koons
vede un “simbolo di amicizia” verso la capitale fran-
cese e il popolo francese.
Un grande gesto umano, impossibile non
notarlo.
L’artista insieme ad alcune parti della scultura “Hulk Elvis”.
Jeff Koons ha otto figli, 130 collaboratori e un fitness studio privato.
JEFF KOONS
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