La trasmittanza dipende essenzialmente da:
à e sostanze organiche. Le particelle in sospensione riflettono i raggi UV
(agendo da ombrello protettivo per i microrganismi), oppure ne inglobano al loro interno i germi,
nascondendoli dalla capacità sterilizzatrice dei raggi. E’ opportuno che le acque in ingresso agli
sterilizzatori UV per acque primarie abbiano una torbidità massima di 1 NTU e una quantità massima
di 3 mg/l di solidi sospesi. Acque anche apparentemente limpide possono filtrare i raggi UV a 254
nm.
la capacità di adsorbire i raggi UV, riducendone la trasmittanza.
manganese, fosforo, alluminio (se dosato come PAC) e biofilm, possono incrostare in pochi giorni le
guaine di quarzo. E’ necessario prevederne una periodica pulizia al fine di rimuovere le incrostazioni
che limitano la propagazione dei raggi.
Intensità di irraggiamento:
E’ la quantità di energia UV irradiata dalle lampade ed è calcolata dal progettista dell’impianto UV. Tale
energia può però variare a seconda delle condizioni operative di lavoro:
l’intensità UV si riduce di almeno il 20%. E’ necessario sostituire le lampade anche se continuano ad
essere accese.
temperatura tra i 20°C ed i 50°C. Ne consegue che all’accensione è necessario attendere qualche
minuto (warm up) prima di ottenere la massima capacità germicida. Analogamente se le lampade
lavorano a temperature maggiori di 50°C avranno una efficienza ridotta.
Gli impianti a raggi UV sono stati dimensionati per acque grezze aventi i seguenti parametri chimico-fisici:
Pagina | 25