L’acqua. L’elemento primario, la condizione indispensabile alla vita.
Si dice, ma è scientificamente provato, che dove, nell’universo, ci fosse acqua, ci potrebbe essere vita.
Acqua, quindi, uguale vita. L’uomo l’ha sempre saputo, per istinto, per esperienza. Poi per cultura.
E, infatti, con lo sviluppo della civiltà, scopre un rapporto aristocratico con l’elemento primario:
sono i Bagni di Vapore nelle più antiche culture del vicino oriente, o le Thermae a Roma.
Luoghi complessi, le Terme, destinati alla pulizia, ma anche alla salute, alla cura ed alla rigenerazione del corpo.
La letteratura antica ce li rimanda come luoghi di benessere, di relax, di salute per la mente e lo spirito.
Sono pubblici, al maschile e al femminile, luoghi del sociale.
L’acqua e il suo trattamento sono patrimonio comune di un'umanità, all’epoca, ricca e colta.
Poi, quindici secoli bui ed “asciutti”. L’acqua è solo sete, agricoltura, pesca, difesa, trasporto, luogo di scontro.
È all’inizio dell’800, con l’introduzione dell’acqua corrente nelle case, che l’acqua torna ad essere patrimonio comune.
Ma per quasi due secoli resta confinata a mera igiene: il bagno domestico altro non è che servizio, lasciandoci
orfani di quella antica, nobile cultura dell’acqua come fonte di salute e benessere per il corpo e per lo spirito.
E tutti sappiamo quanto, di questo recupero, ce ne fosse bisogno.
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