Memoria termica
Una nuova tecnologia di produzione
consente di evitare il fastidioso effetto
di memoria termica tipico dei tubi in
plastica confezionati in rotoli.
Stress da sollecitazioni
Le ripetute sollecitazioni cui è soggetto
un impianto in condizioni d’esercizio,
possono a volte determinare fenomeni
di “rottura da stress” delle giunzioni,
soprattutto per impianti realizzati su
caravan, camper, roulottes o imbarca-
zioni. Il sistema Hep
2
O grazie alle sue
particolari modalità di raccordo ed al
notevole effetto di smorzamento del PB,
non risente in alcun modo di tali fenomeni.
Resistenza agli urti
La robustezza e flessibilità del tubo
Hep
2
O, offrono una elevata resistenza
all’impatto accidentale con corpi estra-
nei in fase di stoccaggio o posa in opera.
Isolamento acustico
Un impianto realizzato con il sistema
Hep
2
O gode di una particolare flessibilità
che lo rende immune dai fenomeni di
propagazione del rumore originato da
vibrazioni indotte da pulsazioni della
pressione dell’acqua o da colpi d’ariete.
Resistenza al gelo
La temperatura di infragilimento del PB
è pari a circa -15 °C, temperatura al di
sopra della quale il tubo Hep
2
O conserva
ancora un buon grado di elasticità.
Questa peculiarità riduce in modo
tangibile la possibilità dell’insorgere di
lesioni nel tubo originate dal caratteri-
stico aumento di volume dell’acqua in
occasione del suo congelamento.
È comunque essenziale evitare il veri-
ficarsi di tali condizioni mediante un
adeguato isolamento, onde evitare che
altri componenti dell’impianto possano
danneggiarsi.
Dilatazione termica
Tutti i materiali plastici presentano un
coefficiente di dilatazione termica lineare
(
) più elevato rispetto a quelli metallici.
Questa caratteristica deve essere
tenuta in debita considerazione sia
in fase di progettazione che di posa
in opera, qualora sia prevista una
installazione “a vista” della tubazione,
soprattutto per impianti di riscalda-
mento; per quelli sanitari infatti, non
sono necessarie particolari precau-
zioni, stanti le modalità di posa in opera
(in genere sottotraccia) e la brevità dei
tratti in oggetto.
Il PB, tra tutti i materiali plastici abitual-
mente utilizzati nel settore, è quello che
offre il coefficiente di dilatazione termica
lineare più basso, il cui valore è:
= 0.13 mm/m °C -1
Il calcolo della dilatazione termica, può
essere eseguito:
* per via analitica in base alla seguente
relazione:
L=
x L x
T
dove:
L =
=
Esempio di calcolo N° 3
Impianto di riscaldamento:
Lunghezza tubazione: L = 10 metri
Temperatura ambiente: Ta = 15 °C
Temperatura di progetto: Tp = 80 °C
Differenza di temp.:
T = 65 °C
A. Calcolo Analitico:
L=
xLx
T=0.13x10x65=84.5mm
B. Metodo Grafico (fig. 8):
In corrispondenza di un
T = 65 °C, si
interseca la retta inclinata relativa alla
lunghezza in esame. Sulla verticale per il
punto così individuato si interseca l’asse
delle ascisse sul valore 84,5 mm.
Viceversa, per impianti realizzati sotto-
traccia, il problema non riveste partico-
lare importanza in quanto le variazioni
di lunghezza della tubazione vengono
assorbite dal materiale stesso. In ogni
caso, onde evitare che le sollecitazioni
che ne derivano possano provocare
screpolature dell’intonaco, è opportuno
osservare le prescrizioni di posa riportate
in Tabella 10.
dilatazione termica (mm)
coefficiente di dilatazione termica
lineare (mm/m °C
-1
)
lunghezza della tubazione (m)
differenza di temperatura (°C)
L=
T =
* per via grafica utilizzando il dia-
gramma riportato in fig. 8
100
90
80
70
65
60
50
40
30
20
10
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100 110 120 130 140 150 160
1m
2m
Esempio n ̊ 3
3m
4m
5m
6 m
7m
8m
9 m 10 m
12 m
15 m
20 m
84,5
Fig. 8 Digramma delle dilatazioni termiche.
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Wavin Hep
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