Arresto degli impianti in caso di “shock”

Anche se l’acqua degli impianti è ottimizzata non è possibile evitare del tutto effetti spiacevoli, come la

corrosione e la presenza delle particelle derivanti dalla stessa nell’acqua degli impianti di riscaldamento,

di raffreddamento e di trasformazione.

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Spesso, i progettisti e gli operatori sottovalutano il rischio causato dalle impurità dell’acqua negli impianti o non

sono in grado di rilevarlo affatto, poiché le particelle di corrosione, come ad es. la magnetite e altri fanghi generati

nel sistema, sono spesso talmente minuscole che non è possibile visualizzarle a occhio nudo. Inoltre, gli stessi

impianti che sono stati progettati senza un defangatore, come SpiroTrap, funzionano inizialmente senza interferenze.

Tuttavia, la deposizione continua di particelle e fanghi nei componenti legati al sistema, come scambiatori di calore,

pompe, valvole normali o valvole a farfalla, provoca gravi problemi all’impianto nel medio­lungo termine. Inoltre si

verifica un significativo aumento del consumo energetico che determina il deterioramento delle funzioni principali

e guasti ricorrenti che sono legati a costi di manutenzione e a conseguenze di tipo economico per l’operatore.

In questo modo si arriva persino al rischio di uno shock – dunque a un’avaria dell’intero impianto.