STORIA DEL
GREENBUILDING RATING
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Il GreenBuilding Rating
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per la valutazione della sostenibilità e l'impatto sulla salute
dei materiali edili
In seguito alle preoccupazioni sull’impatto che gli edifici
hanno sull'ambiente, nel 2000 Kerakoll
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avviò uno studio
preliminare sull’impatto ambientale dei prodotti chimici
per l’edilizia e subito i ricercatori si resero conto della
necessità per l’industria dell’edilizia di trasformarsi
verso la sostenibilità ambientale, sviluppando materiali
di nuova generazione, tecnologicamente all’avanguardia
ma rispettosi dell’ambiente e della salute di tutti i
suoi abitanti, e al tempo stesso, avere a disposizione
un sistema di valutazione per misurare e migliorare le
performance ambientali dei materiali da costruzione.
Di conseguenza, in seguito ad uno specifico studio
delle certificazioni e dei sistemi di misurazione e
valutazione della sostenibilità applicata ai prodotti
da costruzione, dopo meno di 3 anni venne costituito
un apposito Comitato Tecnico per l’analisi dei risultati
e l’approfondimento delle tematiche, nonché di tutti
i regolamenti comunitari o recepiti dai singoli stati
europei, che fosse in grado di garantire una mappatura
profonda e completa.
I primi risultati del lavoro svolto dal Comitato Tecnico
furono nel 2004 l'identificazione e il successivo utilizzo
di materie prime riciclate diminuendo in questo modo gli
impatti ambientali associati all'estrazione e ai processi
di lavorazione delle materie prime. Nel 2005 avvenne
la riscoperta di materie prime di origine rigorosamente
naturali come la calce idraulica naturale certificata NHL
e la pozzolana naturale proveniente dalla zona dei Campi
Flegrei. Poco più tardi si concretizzò anche il programma
di ricerca avviato alcuni anni prima volto a ridurre
drasticamente l'uso dei solventi a favore dei prodotti a
base acqua fino ad arrivare a formulazioni di nuovissima
generazione a minore tenore di legante idraulico che
riducono sensibilmente il rilascio di CO
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in atmosfera.
Successivamente vennero avviati anche progetti di
ricerca innovativi sugli effetti che le concentrazioni
di sostanze inquinanti indoor hanno sulla salute degli
occupanti di ambienti insalubri.
Nel 2006 iniziò la collaborazione con il Centro Comune
di Ricerche della Commissione Europea JRC per lo studio
scientifico delle capacità di ventilazione naturale dei
sistemi costruttivi in relazione alla capacità di diluire i
principali inquinanti interni agli edifici. Indoortron, che
si trova presso il JRC di Ispra (Varese), è il sistema di
camere, uniche al mondo, per determinare sia quali
sostanze vengono emesse dai materiali da costruzione,
dagli arredi, dai prodotti per la casa e dalle finiture, sia
in che modo esse influiscono sulla qualità dell’aria che
respiriamo nei luoghi chiusi.
Finora gli studi del team guidato da Dimitrios Kotzias,
responsabile dell’Unità di Esposizione Chimica e Fisica
di Ispra, hanno individuato centinaia di composti chimici,
prodotti da svariate fonti, alcuni noti per essere tossici,
cancerogeni o mutageni.
Nel 2007 fu avviato il programma europeo per dimostrare
come materie prime di origine rigorosamente naturale
come Biocalce
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abbiano straordinarie proprietà
antibatteriche e fungistatiche naturali a garanzia di
ambienti sani.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’istituto
francese CSTB (Centre Scientifique et Technique du
Bâtiment), in particolare con il laboratorio di microbiologia
del Dipartimento Energia-Salute-Ambiente / divisione
Salute, che ha sede a Marne-la-Vallée, vicino a Parigi e
che rappresenta uno dei più importanti poli di ricerca nel
settore in Europa, con contributi fondamentali come quello
riportato anni fa per la conoscenza del rischio legionella
negli ambienti pubblici e residenziali.
Gli ambiti d’attività del CSTB sono essenzialmente la
ricerca scientifica e tecnica nel settore dell’edilizia, il
miglioramento della qualità delle costruzioni e degli
ambienti, la formazione e informazione dei professionisti
del settore.
10 StoriadelGreenBuildingRating
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