Gestione delle

acque meteoriche

1. L'efficace gestione delle acque meteoriche: fattore

chiave per la gestione sostenibile delle risorse idriche

1.1. L'uomo e l'ambiente

I cambiamenti climatici, la crescita della popolazione e l'urbanizza-

zione rappresentano una minaccia concreta per l'approvvigiona-

mento idrico per l'uomo e l'ambiente. Il riscaldamento globale, che

provoca tra l'altro un'alterazione del ciclo idrogeologico, è un altro

fattore di estrema rilevanza.

Cambiamenti climatici

Mentre nell'Europa del Nord si registra un incremento delle preci-

pitazioni annue, nella parte più meridionale del continente aumenta

invece la siccità. Questo non spiega però il verificarsi di fenomeni

meteorologici estremi, come quelli che provocarono la frana di

Sarno del 1998; le diverse alluvioni nella provincia di Messina

2009-10-11; alluvione di Atrani nel settembre del 2010 e quella

del Veneto colpendo le province di Padova, Vicenza, Verona nel

novembre dello stesso anno; fino alle recenti alluvioni nel versante

Ligure, Toscano coinvolgendo le province di Genova, La Spezia, e

Massa Carrara. I cambiamenti che infatti si osservano sono relativi

alle intensità delle precipitazioni e sono più rilevanti dell'aumento

annuo della quantità precipitata. In estate e in inverno le precipi-

tazioni aumentano, mentre calano in primavera e in autunno. Gli

eventi di pioggia si manifestano con più intensità, aumentando

pertanto la pressione sulle infrastrutture. Di conseguenza, i sistemi

di fognatura dovranno avere dimensioni sempre maggiori per poter

far fronte a tali eventi.

Se l'uomo non fosse intervenuto sul paesaggio in modo così

massiccio, la crescente intensità dei fenomeni piovosi non sarebbe

un problema così rilevante: il terreno ricoperto da vegetazione

è infatti permeabile e in grado di assorbire anche grandi portate

d'acqua, riconducendole poi nelle falde.

Nel corso dell'urbanizzazione, però, sono state impermeabilizzate

sempre più superfici che hanno così impedito il deflusso naturale.

Crescita della popolazione e urbanizzazione

La popolazione in Europa ha un tasso di crescita annuo del 3 %.

Attualmente, circa il 75% della popolazione europea vive in aree

urbane ed entro il 2020 si dovrebbe arrivare all'80%. Le città

crescono e si estendono, la cintura di agglomerati si allarga,

vengono costruiti immobili in mezzo ad aree verdi, sacrificando

quindi l'ambiente naturale e gli ecosistemi; l'insediamento umano

si estende sempre più a svantaggio del paesaggio. Di conse-

guenza, le precipitazioni hanno sempre meno possibilità di infil-

trazione naturale nelle zone in cui si costruisce e questo provoca

l'aumento della quantità di acqua che deve essere deviata dalle

superfici cementificate.

Danni a edifici conseguenti a inondazioni o all'aumento del livello

della falda acquifera.

L'abbassamento della falda provoca un aumento dei costi legati

alla produzione di acqua potabile e un degrado dell'ambiente.

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