SK207

design 1959

Angelo Mangiarotti è sempre stato attratto

dalle strutture rastremate, quelle che

appoggiandosi su solide basi si

assottigliano verso l’alto, alleggerendosi

progressivamente e regalando slancio

formale all’insieme costruttivo. E sin dai

primi anni Cinquanta ha immaginato tavoli

in diverse altezze e materiali caratterizzati

da sostegni con sezioni decrescenti, più

ampie al pavimento e più esili verso il punto

di sostegno del piano, arrivando nel 1959

a suggerire una soluzione inedita per forma

e soprattutto per scelta del materiale: una

base di bronzo, realizzata con la tecnica

della “fusione a cera persa”, dove l’estrema

stabilità (che deriva dalla sua sezione e dal

suo peso) permette di sostenere piani

anche di grandi dimensioni e di materiali

differenti. Un tavolo, come un evidente

gioiello scultoreo, che costituisce a tutti

gli effetti la risposta “alla Mangiarotti” degli

altrettanto assoluti, celebri e coevi Tulip

di Eero Saarinen.

Angelo Mangiarotti has always been

attracted by tapered structures, those

that lean on solid foundations and become

thin toward the top, gradually lightening

themselves and giving formal impetus to

the constructive whole. And since the early

fifties he has imagined tables in different

heights and materials characterised by

supports with decreasing sections, wider on

the floor and more slender towards the

support point of the top, arriving in 1959

to suggest an unprecedented solution for

shape and above all for choice of material:

a bronze base, made with the technique of

“lost wax casting”, where its extreme stability

(which derives from its section and its

weight) allows it to support even large tops

in different materials. A table, like an evident

sculptural jewel, which constitutes in all

respects the answer “à la Mangiarotti” of the

equally absolute, famous and contemporary

Tulip by Eero Saarinen.

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Tavoli Tables

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