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Autore: biografia sintetica e opere | Author: brief biography and main works
Giorgio Griffa
Giorgio Griffa (Torino, 1936), artista, è figura di spicco del panorama artistico
internazionale e tra gli esponenti della ricerca pittorica contemporanea, già dagli
anni Sessanta. Nel 1968 abbandona la figurazione per indagare un nuovo linguaggio
che caratterizzerà tutta la sua carriera di pittore: la tela si anima di segni elementari,
realizzati con colori acrilici a base acquosa stesi sulla superficie grezza (iuta, canapa,
cotone o lino), lasciata “al vivo”, senza telaio o cornice. Le sue opere sono corpi liberi
e vibranti, fissati direttamente a parete con piccoli chiodi che ne sostengono solo
l’estremità superiore; il suo lavoro – suddiviso in cicli – è definito un “costante non
finito”, con una cifra stilistica fondata sulla ripetizione del gesto, che assume la ritmica
consistenza del segno iconico e la grammatica espressiva della scrittura.
La sua opera è stata esposta in tutto il mondo - dal Moderna Museet di
Stoccolma al MACRO di Roma - e collezionata da gallerie nazionali e internazionali (tra
le quali, solo per citarne alcune, Sonnabend, Biasutti, Toselli, Ariete, Lorenzelli, Milione,
Guastalla, Samangallery, Godel, Malborough). Griffa ha preso parte a manifestazioni
quali Prospect 69 / Prospect 73 a Dusseldorf, Kunstmuseum di Lucerna, Villa Borghese
Roma 1973, Biennale di San Paolo 1977, Biennale di Venezia 1978 e 1980.
La sua ricerca pittorica è accompagnata da un’intensa attività teorica e critica,
pubblicando, tra gli altri gli scritti Non c’è rosa senza spine (1975), Cani sciolti antichisti
Obliquo
(Segni primari)
1977
Acrilico su tela
Acrylic on canvas
156 x 76 cm
(1980), In nascita di Cibera (1989), Nelle orme dei Cantos (2001), Post Scriptum (2005), I
1978
flaneur del Paleolitico e Il Paradosso del Più nel Meno (2014).
Acrilico su tela
Acrylic on canvas
157 x 115 cm
Verticale orizzontale
(Segni primari)
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