The Art of Living

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Una storia di famiglia, di eredità e di cura, di passione

per il bello e ben fatto, di cultura che è nata e si rinnova

dentro l’impresa. È così, da sempre, per Molteni&C. Dal

1934, quando nasce come atelier di arredi pronti a sfilare

alle Biennali di Monza, che poi diventeranno le Trienna-

li di Milano, e debutta nel mondo della cultura artistica,

sotto i riflettori di un pubblico di critici e di spettatori

già internazionale. Erano le prime prove del passaggio da

una generazione di “artisti del legno”, a quella di impren-

ditori, che aspirava a essere globale, passando dal fatto

su misura al fatto in serie.

È così nel 1955, quando i primi moderni – gli architetti

eredi del Bauhaus – arrivano da tutto il mondo, in Brian-

za, per un concorso internazionale, la Selettiva di Cantù.

Si chiamano Werner Blaser, Yasuhiko Itoh, Donato

D’Urbino e Carlo Volonterio. Sono gli antenati, i padri

nobili, i primi coraggiosi esploratori di un mondo nuovo,

la modernità. Angelo Molteni, fondatore di Molteni&C,

uno dei primi esempi di azienda industriale nel settore,

li sceglie per realizzare i primi prototipi, vincendo premi

e riconoscimenti. Negli anni in cui Gio Ponti su Domus

scrive che “l’arte si è innamorata dell’industria”, dalla

Brianza molte voci suggeriscono che anche l’industria

si è innamorata dell’arte. Fu il rapporto con gli artisti

e gli architetti il magico lievito che consentì di mettere

in circolo nuove energie. È così nel 1961, quando 13 im-

prenditori italiani visionari danno vita al primo Salone

del Mobile di Milano. Angelo Molteni è fra questi. 328

gli espositori, 12mila i visitatori che affollano i 13mila

mq della Fiera di Milano. Prodotti eccellenti, realizzati

con la maestria degli artigiani e il contributo progettu-

ale degli architetti. La convergenza virtuosa tra mon-

do della creatività e della produzione seriale è il futuro,

e segna l’avvio di fruttuosi decenni. La tecnologia e la

ricerca del nuovo fanno il resto, verso forme di design

industriale tutte da inventare, dove ogni elemento è

qualificato da “finiture d’ispirazione artigianale, tali da

renderlo un pezzo unico”. Serie sì, ma di qualità, e firma-

ta dai grandi maestri, Angelo Mangiarotti, Tito Agnoli,

Luca Meda, Afra e Tobia Scarpa, Aldo Rossi, per citare

i pionieri, in un curriculum che inscrive l’Italia nella

mappa del design internazionale. È così che mani, mac-

chine e pensiero danno vita alla storia Molteni, che nel

corso del secolo breve diventa Gruppo Industriale per

proporre un’offerta globale di alta gamma a livello mon-

diale: Molteni&C, UniFor, Dada e Citterio, dalla casa alla

cucina passando per l’ufficio, in oltre ottanta paesi, più

di 700 punti vendita di cui 40 negozi monomarca, rap-

presentativi della filosofia Molteni, e dieci filiali com-

merciali presenti in tutti e cinque i continenti. Il Gruppo

Molteni è tra i pochi oggi a garantire il ciclo integrale di

produzione 100% Made in Italy: dalla scelta dei mate-

riali fino alla definizione del prodotto, grazie a proces-

si produttivi certificati secondo le più esigenti norme

internazionali. Le quattro aziende sviluppano un’ampia

sinergia per quanto riguarda tecnologie, ricerca, es-

plorazione di soluzioni innovative in linea con i muta-

menti in atto nella casa e nei luoghi di lavoro. È così che

si costruisce un museo, quando si hanno tanta storia e

un archivio da valorizzare, il Molteni Museum, inaugu-

rato nel 2015 all’interno del Compound con un progetto

di Jasper Morrison per celebrare 80 anni di innovazione

e ricerca, e contribuire a diffondere la cultura del de-

sign. È così che nasce una Heritage Collection, quando

si ha un’eredità da tramandare, per guardare al futuro.

Pezzi unici, disegnati per concorsi o progetti speciali, da

far rivivere in serie, in edizione numerata, firmati Gio

Ponti, Werner Blaser, Yasuhiko Itoh, Afra e Tobia Scar-

pa. Grandi autori, complici e compagni di viaggio del

Gruppo Molteni in tutto il mondo, convivono, sotto la

direzione creativa di Vincent Van Duysen, con le firme

di oggi, di cui 6 premi Pritzker – Jean Nouvel, Alvaro

Siza, Foster + Partners, Herzog & de Meuron, Renzo Pi-

ano, Pierluigi Cerri, Rodolfo Dordoni, Patricia Urquiola,

Ron Gilad, per citarne alcuni. È così che nasce il proget-

to The Collector’s House – una selezione di opere d’arte

contemporanea, in dialogo con il design Molteni&C e

Dada, firmata dall’art curator e autrice Caroline Corbet-

ta, presentata nel 2018 al Salone del Mobile di Milano

e in seguito nei principali Flagship Store, come New

York e Londra. Una collaborazione che, sotto l’egida del

Molteni Museum, promuove il talento di giovani artisti,

anche attraverso l’avvio di una collezione. L’obbiettivo

è la creazione di un ecosistema in cui design e arte si

valorizzano a vicenda e ristabiliscono legami fondamen-

tali. Un’armonia estetica e culturale in cui convivono

immaginazione e progetto, stile e personalità. Avan-

guardia e tradizione, nel segno della qualità dell’abitare.”

Poster of Milan's first Salone del Mobile, 1961