2.9.6. Terminali di ventilazione

I Terminali di ventilazione sono i punti di ingresso o fuoriuscita

dell’aria dal sistema di scarico, cioè i dispositivi che consentono di

equilibrare o mantenere entro livelli accettabili le variazioni di pres-

sione. Ne esistono due tipologie: lo sfiato colonna (ingresso e fuori-

uscita di aria) e la valvola di aerazione (esclusivamente ingresso di

aria nel sistema di scarico). Recentemente sono stati introdotti in

commercio alcuni sifoni aerati (consentono l’ingresso di aria nel

sistema solo in caso di depressione) che possono essere consi-

derati anch’essi come “terminali di ventilazione”. Tutti i terminali

di ventilazione, sia interni che esterni all’edi

ficio, andrebbero

rigorosamente sottoposti ad un controllo ed una manutenzione

periodica. Quelli esterni potrebbero perdere nel tempo la propria

funzione a causa di occlusioni accidentali (ad esempio, un nido

di vespe potrebbe ostacolare l’ingresso e la fuoriuscita d’aria dal

sistema di scarico); quelli interni, a seguito del deterioramento della

guarnizione di tenuta, potrebbero consentire la fuoriuscita di cattivi

odori ed aria potenzialmente pericolosa negli ambienti abitati.

Sfiato colonna

Lo sfiato colonna non è altro che l’uscita diretta della colonna di

scarico al di sopra della copertura del tetto. Nella maggioranza

dei casi si realizza prolungando la colonna verso l’alto e dotando

l’estremità di apposita scossalina e terminale esalatore (accessori

di finitura e protezione contro le intemperie). Ma esistono anche

alcune soluzioni alternative per realizzare uno sfiato colonna a

minore impatto visivo.

I regolamenti edilizi locali, nella maggioranza dei casi, individuano

un’altezza minima dello sfiato colonna sopra la copertura ed una

distanza minima da abbaini o altre aperture sul tetto (rispettare la

distanza di almeno 2 mt). Tali indicazioni hanno l’obiettivo di evitare

che il terminale di esalazione sia installato nella zona di reflusso

del vento (fascia sopra la falda del tetto in cui si possono creare

turbolenze e interferenze con la funzione di esalazione), nonché di

evitare che le esalazioni stesse possano rientrare all’interno degli

ambienti abitati.

Le altezze minime raccomandate sono le seguenti:

- >= 30 cm per tetti a falda, in caso di neve la quota deve essere

incrementata adeguatamente;

- >= 2 mt per tetti a terrazza.

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