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Sistemi di Scarico Catalogo tecnico
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Per “Impianti di Scarico” si intende quell’insieme di tubazioni,
raccordi e apparecchiature necessarie a ricevere, convogliare e
smaltire le acque usate provenienti dagli apparecchi sanitari ad uso
domestico, o provenienti da attrezzature industriali o di laboratorio.
Nella definizione di acque usate rientrano le acque nere, le acque
grigie (saponose) e le acque bianche.
I sistemi di scarico devono permettere il corretto deflusso delle
acque ed il loro convogliamento alla rete fognaria; devono essere
indipendenti dal sistema di scarico delle acque meteoriche (almeno
sino al punto di raccolta) e da quelli destinati al convogliamento di
altri liquidi (scarichi di laboratorio, macchinari industriali, condense
dei condizionatori d’aria, ecc.).
Le caratteristiche importanti per un regolare deflusso del sistema
di scarico sono: rapidità di scarico, assenza di residui, tenuta
idraulica e dei gas, reintegro dell’aria trascinata o spinta durante
il deflusso, giusto rapporto tra portata di scarico e diametro inte-
ressato onde evitare il riempimento dell’intera sezione. Pertanto
per una corretta progettazione e calcolo di un impianto di scarico
occorre seguire le regole dettate dalla norma UNI EN 12056. Altro
fattore importante per il corretto dimensionamento è la determina-
zione delle contemporaneità di scarico degli apparecchi allacciati
ad un’unica colonna (coefficiente di frequenza “K” i cui valori di
frequenza tipo relativi al differente utilizzo degli apparecchi, sono
definiti e riportati nella norma).
Il deflusso dell’acqua nell’impianto deve avvenire per gravità
atmosferica, ne consegue che le acque di scarico scendono per
proprio peso. Pertanto tutte le diramazioni non verticali devono
essere disposte con pendenza verso l’efflusso. La pendenza dei
collettori deve essere la più uniforme possibile e compresa entro
i valori di 1% - 5% (la pendenza consigliata è del 2%) in modo da
favorire un’autopulizia delle condotte.
Il dimensionamento delle condotte deve essere eseguito in modo
appropriato onde evitare ostruzioni, emissioni di cattivi odori verso
i locali abitati, elevata rumorosità di scarico, ritorni di schiuma. Una
sezione sottodimensionata impedisce lo scarico, ma una sezione
eccessiva favorisce la formazione di incrostazioni e sedimenti con
progressiva riduzione di sezione e possibilità di intasamento. Un
diametro appropriato assicura un regolare smaltimento e deflusso
delle acque, in grado di permettere un’azione autopulente sulle
pareti interne.
Altri elementi che possono condizionare il funzionamento di un
impianto sono: tipo di disposizione ed esecuzione delle condotte
di collegamento, carico di materie solide e schiumose degli appa-
recchi sanitari allacciati.
Condizione primaria per il buon funzionamento di un impianto di
scarico è il costante mantenimento della chiusura d’acqua nei
sifoni. Perché ciò avvenga occorre che gli sbalzi di pressione che
si producono nell’impianto, durante i processi di scarico, siano
controllati o limitati.
Oltre a quanto sopra riportato, fondamentale è l’aria presente nelle
condotte che può influenzare sbalzi di pressione. A tale proposito
nell’impianto vengono collegate tubazioni che permettono, attra-
verso una presa ed uno sbocco, una continua circolazione d’aria.
Tale sistema consente la ventilazione, che ha la doppia funzione
di permettere un’efficace aerazione, e di contribuire quindi al
mantenimento dell’equilibrio delle pressioni nel sistema di scarico,
nonché ridurre la rumorosità di flusso.
Possiamo pertanto affermare che un corretto sistema di scarico
all’interno di un fabbricato è composto dal sifone collegato a
ciascun apparecchio sanitario, da una rete di tubazioni di dirama-
zione, da colonne e collettori per lil deflusso delle acque di scarico
e dalla ventilazione che assicura il ricircolo dell’aria.