150

Sistemi di Scarico Catalogo tecnico

Tel. +39 0425 758811 | Fax +39 0425 756052

2.1. Impianti di scarico

Per “Impianti di Scarico” si intende quell’insieme di tubazioni,

raccordi e apparecchiature necessarie a ricevere, convogliare e

smaltire le acque usate provenienti dagli apparecchi sanitari ad uso

domestico, o provenienti da attrezzature industriali o di laboratorio.

Nella definizione di acque usate rientrano le acque nere, le acque

grigie (saponose) e le acque bianche.

I sistemi di scarico devono permettere il corretto deflusso delle

acque ed il loro convogliamento alla rete fognaria; devono essere

indipendenti dal sistema di scarico delle acque meteoriche (almeno

sino al punto di raccolta) e da quelli destinati al convogliamento di

altri liquidi (scarichi di laboratorio, macchinari industriali, condense

dei condizionatori d’aria, ecc.).

Le caratteristiche importanti per un regolare deflusso del sistema

di scarico sono: rapidità di scarico, assenza di residui, tenuta

idraulica e dei gas, reintegro dell’aria trascinata o spinta durante

il deflusso, giusto rapporto tra portata di scarico e diametro inte-

ressato onde evitare il riempimento dell’intera sezione. Pertanto

per una corretta progettazione e calcolo di un impianto di scarico

occorre seguire le regole dettate dalla norma UNI EN 12056. Altro

fattore importante per il corretto dimensionamento è la determina-

zione delle contemporaneità di scarico degli apparecchi allacciati

ad un’unica colonna (coefficiente di frequenza “K” i cui valori di

frequenza tipo relativi al differente utilizzo degli apparecchi, sono

definiti e riportati nella norma).

Il deflusso dell’acqua nell’impianto deve avvenire per gravità

atmosferica, ne consegue che le acque di scarico scendono per

proprio peso. Pertanto tutte le diramazioni non verticali devono

essere disposte con pendenza verso l’efflusso. La pendenza dei

collettori deve essere la più uniforme possibile e compresa entro

i valori di 1% - 5% (la pendenza consigliata è del 2%) in modo da

favorire un’autopulizia delle condotte.

Il dimensionamento delle condotte deve essere eseguito in modo

appropriato onde evitare ostruzioni, emissioni di cattivi odori verso

i locali abitati, elevata rumorosità di scarico, ritorni di schiuma. Una

sezione sottodimensionata impedisce lo scarico, ma una sezione

eccessiva favorisce la formazione di incrostazioni e sedimenti con

progressiva riduzione di sezione e possibilità di intasamento. Un

diametro appropriato assicura un regolare smaltimento e deflusso

delle acque, in grado di permettere un’azione autopulente sulle

pareti interne.

Altri elementi che possono condizionare il funzionamento di un

impianto sono: tipo di disposizione ed esecuzione delle condotte

di collegamento, carico di materie solide e schiumose degli appa-

recchi sanitari allacciati.

Condizione primaria per il buon funzionamento di un impianto di

scarico è il costante mantenimento della chiusura d’acqua nei

sifoni. Perché ciò avvenga occorre che gli sbalzi di pressione che

si producono nell’impianto, durante i processi di scarico, siano

controllati o limitati.

Oltre a quanto sopra riportato, fondamentale è l’aria presente nelle

condotte che può influenzare sbalzi di pressione. A tale proposito

nell’impianto vengono collegate tubazioni che permettono, attra-

verso una presa ed uno sbocco, una continua circolazione d’aria.

Tale sistema consente la ventilazione, che ha la doppia funzione

di permettere un’efficace aerazione, e di contribuire quindi al

mantenimento dell’equilibrio delle pressioni nel sistema di scarico,

nonché ridurre la rumorosità di flusso.

Possiamo pertanto affermare che un corretto sistema di scarico

all’interno di un fabbricato è composto dal sifone collegato a

ciascun apparecchio sanitario, da una rete di tubazioni di dirama-

zione, da colonne e collettori per lil deflusso delle acque di scarico

e dalla ventilazione che assicura il ricircolo dell’aria.